È agghiacciante lo slittamento della trasmissione Ballarò, per fare posto all’improvvisa diretta di Porta a Porta. Ma d’altronde… incombe la consegna delle chiavi per le prime abitazioni dell’Abruzzo e le telecamere di Vespa sono il servomuto ideale.
Scansare uno spazio di dibattito politico, seppur partigiano, per far posto ad un estenuante spot governativo è il segnale più macroscopico del marciume dell’informazione italiana. Questa non è più faziosità manifesta, ma subdolo abuso di potere. Modificare i palinsesti per assecondare il desiderio dei governanti, il capriccio del re, il vezzo del sovrano.
La questione non sta nel martirio dei giornalisti della sinistra, ma piuttosto nell’ennesima manipolazione e nel solito imbrigliamento del sistema informativo. Un imbroglio acclarato, un sopruso palese e sfrontato.
Non può un governo dirsi democratico e stravolgere al contempo i piani del servizio pubblico, imponendo la “propria” informazione. Sennò è un’altra cosa.