L’ultimo annuncio di Beppe Grillo, lungi dal coinvolgere appassionatamente le coscienze politiche, suona piuttosto come l’ennesima boutade provocatoria e propagandistica. Figuriamoci se il Nostro non ha fatto i conti con i vincoli all’iscrizione, che pregiudicherebbero la sia designazione. È davvero così sprovveduto da annunciare la candidatura senza verificarne gli opportuni presupposti?
Forse l’obiettivo è solo un can-can mediatico da belle époque, che in caso di rifiuto da parte dei vertici PD, e dunque di mancata candidatura, dipingerebbe Grillo come un’onorevole vittima sacrificale.
Da reclutatore di folle è divenuto folle recluta. I suoi messaggi condivisibili rischiano di sembrare sparate di un piazzista in preda al delirio. Mi piaceva di più quando faceva la vera politica, quella delle proposte audaci, delle idee nuove e delle soluzioni concrete