“La federazione europea non si proponeva di colorare in questo o quel modo un potere esistente.
Era la sobria proposta di creare un potere democratico europeo”.
(Altiero Spinelli)
Tra pochi giorni, insieme alle amministrative delle quali ci sarà modo di parlare, andremo a votare per le europee. Voto quasi inutile, ma non per colpa nostra. Il peccato appartiene ai soliti noti, che ci escludono ed imbavagliano da tempo. Non siamo liberi di scegliere i nostri rappresentanti e se ci avete fatto caso, non è stata spesa una parola sulle politiche europee nella campagna elettorale. Cosa farà il PDL in Europa? Ed il PD? Quali argomenti sciorinano UDC e IDV? E la Lega? Nulla, “un erbal fiume silente”. Semplicemente perché non sanno cosa dire, non hanno idee e non hanno idea di cosa significhi europeismo e politica comunitaria. Scranni scaldati, favori concessi agli onorevoli trombati alle politiche nazionali, arrogante disinteresse. È questa la dimensione italiana in Europa. Questo vale a destra come a sinistra. Nessuno esente dall’infamante prassi, abitudine, usanza, taciuta e dunque accettata.
Lo dissi tempo addietro e oggi lo ribadisco: l’unico partito con una vocazione europea, con qualche buon proposito, con mentalità aperta al continente ed al transanazionalismo politico è quello di Emma Bonino. Pensatela come volete (io mica sono radicale), ma il voto dato a questa lista nelle elezioni europee è quello meno sprecato di tutti.