Non che scrivesse articoli irresistibili, è solo che dalla sua penna coglievo sempre l’amore innato e limpido per lo sport. Ci leggevo lo spirito candido di chi è innamorato di quello che scrive, incantato da quello che racconta. Per questo presi il suo nome come pseudonimo per firmare gli editoriali sul periodico del nostro fantacalcio, quel FantAsma apprezzato da molti e rimasto nel ricordo dei più.
Candido Cannavò dalla Sicilia era salito sino a Milano, in un viaggio simile a quello che da semplice giornalista, l’aveva condotto sino alla direzione della Gazzetta per quasi vent’anni.
Da oggi scriverà i suoi articoli ancora più in alto, nel cielo che ha sempre sognato rosa, lasciandoci la nostalgia di un uomo che faceva sorridere.