Scusate il ritardo, ma come diceva Modugno “la lontananza è come il vento” e a volte quando il vento è troppo forte scompiglia la carta e rende poco agevole la scrittura. Questo per dire che Roma mi costringe a difficoltà tecniche che impantanano un po’ la vita del blog.
Ci tengo a ringraziare tutti gli amici che hanno assistito alla presentazione di sabato scorso. Ho interpretato la presenza di molti di voi come un profondo gesto d’affetto nei miei confronti. È banale dire che senza l’afflusso massiccio, l’evento sarebbe stato diverso, minore, ordinario.
Mi dicevano che in genere le presentazioni a Volta non superano le quaranta-cinquanta persone. Chi negli anni ha seguito tutti gli appuntamenti affini dell’editrice Sometti, mi riferisce di numeri tutto sommato esigui. Ad occhio e croce saremmo stati almeno centoventi. Questo ha trasformato una bella serata in una giornata indimenticabile.
Avrei voluto trascorrere con ognuno di voi qualche attimo in più. Parlare, scambiare impressioni e sensazioni. Ma il vortice me lo ha impedito e me ne scuso.
Ringrazio chi si è ricordato ed all’ultimo minuto è riuscito a correre lì. Ringrazio chi ha fatto molta strada, a volte accantonando incombenze più urgenti o semplicemente mangiandosi un po’ di nebbia. Ringrazio il manipolo degli irriducibili, che ero sicuro ci sarebbero stati, perché la certezza di averli al fianco è determinante per migliorarsi di continuo. Ringrazio chi era presente solo col cuore, perché nel marasma totale sono riuscito ad immaginare anche il suo sorriso.
Per me la serata di sabato è stata soprattutto questo, cioè affetto ed amicizia incommensurabili. Il resto è poca cosa.
#1 by Erica at 1 febbraio 2009
Nonostante non avessi confermato la mia presenza, in cuor mio sapevo che non mi sarei persa l’occasione per applaudirti, per nulla a mondo.