La sindrome di Chopin


La proposta del Parlamento per contrastare il malcostume tutto italico dei pianisti, ovvero di coloro che maramaldamente votano pigiando i pulsanti degli assenti, è quantomeno bizzarra. Non bastante l’avvento dei badge personali (vota solo chi infila il proprio badge nella tastiera), l’idea suggerita è quella del controllo delle impronte digitali, integrato nei pulsanti.

La classe dirigente, vertice della piramide, che dovrebbe dare l’esempio primo e supremo di rettitudine, non solo insiste nella scostumata prassi di votare per gli assenti, ma propone di spendere 450 mila euro (dei nostri!) per auto-limitarsi.

Nei più civili paesi musulmani, al mercato tagliano le mani dei ladri. Basterebbe un primo avvertimento e poi una legge del taglione: nessuna spesa e risultato assicurato. Invece no: intanto sperpero perpetrato, poi chissà…

Chissà certo… perché non è detto che con i 450 mila euro il problema si risolva. L’Avvocatura della Camera ha già messo in guardia tutti quanti sul pericolo di violazione della privacy. Mettete pure la scansione delle impronte, ma poi potrà essere usata solo su chi dà il consenso. Perfettamente inutile ed inefficace quindi. Soldi spesi, ma obiettivo fallito.

Maestro, musica!

  1. #1 by Gianluca at 29 novembre 2008

    Più o meno la stessa cosa della social card. Ci sono già tutti gli strumenti: detrazioni famigliari, assegni famigliari, ecc. ecc.
    Eppure no, si fa la social card.
    Che significa che qualcuno deve preparle, stamparle ecc.
    Che significa che tutti i negozi devono avere la macchinetta per farla funzionare, ecc. ecc.
    Che significa che … io pago!

(non verrà pubblicata)

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