Hanno un diritto esclusivo, recintato ed inalienabile? Sono parte di un albo inaccessibile, come notai, avvocati e professionisti in genere? Brahmini di una casta sacra d’intoccabili? O discendenti diretti degli Dei? I tassisti scioperanti che bloccano la viabilità della capitale, peraltro già pesantemente compromessa, si arrogano il diritto di vietare la concorrenza. Come se un impiegato delle Poste smettesse di accettare bollettini, per impedire nuove assunzioni, come se un barista spegnesse la macchina del caffè, per opporsi all’apertura di nuovi esercizi. Potranno certamente pronunciarsi “contro”, manifestare la propria opinione di dissenso, ma non interrompere il servizio per dettare di fatto la scelta amministrativa da intraprendere. I tassisti guidano. Non governano, né amministrano.
La casta dei tassisti
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