Ho sempre avuto un’avversione razziale per il Ministro Mastella. Leader dell’Udeur e dell’equilibrismo politico, il Nostro si è sempre caratterizzato più per il trasformismo performante che per le battaglie politiche tout court. Se la classe politica italiana soffre di un cronico attaccamento alla poltrona, possiamo dire che Mastella cura con la colla il proprio malessere, finendo per essere un tutt’uno con la poltrona stessa. Comoda o scomoda che sia, l’importante è stare seduti.
Colpevole quanto e più di lui, è chi negli anni gli ha garantito spazio e vita. Con la manciata di voti dei suoi parenti è arrivato a capo di uno tra i più importanti dicasteri: in pochi sono riusciti meglio. A chi ancora non crede all’idea della casta, chiederei di spiegare la vita politica ed i meriti che hanno portato Mastella nel salotto delle istituzioni.
È di qualche mese fa la firma che ha acceso la fiamma dell’indulto, a dimostrazione che i piromani, se si alzano dalla poltrona, possono fare ancora peggio. Clemente nel nome, e un po’ troppo nei fatti.
Nei giorni scorsi, la puntata-inchiesta di Annozero ha palesemente screditato l’operato del Ministro, intento ad insabbiare le indagini scomode, più che a ricercare la Giustizia che dovrebbe presiedere. Giudici troppo curiosi allontanati dalle indagini allorquando arrivano a bussare alle porte sbagliate. Le controcampane della trasmissione non sono riuscite a confutare un solo argomento delle tesi accusatorie. Capitola la reputazione del Ministro e con lui quella della casta di governo. Ma l’indomani Mastella tuona e chiede provvedimenti contro Santoro, pena la sfiducia al Cda della Rai: robe da regime. Robe da totalitarismo imbavagliante. E Prodi, sulla stessa falsariga, appoggia il Suo Ministro. Lo stesso Prodi che aveva pianto lacrime quando la Banda Berlusconi, in una sorta di epurazione di sistema, aveva soffocato la voce di Santoro, oggi razzola peggio. Se allora fu un atto antidemocratico e dittatoriale, perché mai oggi dovrebbe essere lecitamente accettabile?
La verità è che le coscienze sono sporche, tutte quante, e questo spinge i politici a sopprimere i promotori della pulizia. L’impressione è che ancora una volta i panni si laveranno in famiglia. Mentre fuori, in cortile, si vedrà il solito bucato bianco, ben steso ed immacolato a prendere il sole.
Mastella e i panni sporchi
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