Il tempismo di Gentiloni


Berlusconi ha ragione quando afferma che la nuova legge sul conflitto d’interessi muove da un intento di colpire la sua situazione. Se il leader forzista, unitamente al suo patrimonio e ai suoi interessi, non fosse entrato in politica, è certo che oggi non saremo qui a parlare di normative simili. In un certo senso, dunque, egli ha ragione quando lamenta un rapporto di causa effetto tra se stesso e il disegno di legge. D’altro canto però, non potrebbe essere altrimenti: se non fosse esistito il problema non ci sarebbe stata la necessità di trovarvi soluzione. Lapalissiano.
Il cavaliere può lamentarsi fin che vuole, giungendo anche ad appellarsi all’illegittimità della norma o rifugiandosi nel ruolo di vittima sacrificale, ma è inconfutabile il fatto che egli rappresenti comunque un’anomalia istituzionale che andava (e va) risolta. Il principio è disarmante nella sua semplicità: nessuno può fare leggi per sé stesso.
Con tutte le perplessità del caso, e con tutte le migliorie che ogni cosa nuova immancabilmente trascina con sé, l’ipotesi legislativa che si appresta a metter mano al conflitto d’interessi non è affatto sciagurata. Innanzitutto non impedisce l’eleggibilità del soggetto, limitandosi ad intervenire al momento dell’incarico, occupandosi dell’incompatibilità dei ruoli. Chiunque può candidarsi, ma al momento dell’elezione dovrà scegliere tra le sue imprese ed il ruolo politico. Nel caso in cui decida di ricoprire la carica, dovrà liberarsi del suo patrimonio, vendendolo o affidandolo ad un gestore neutrale, che non gli renderà alcun conto della gestione (è l’americanata del c.d. blind trust). Visto che la norma coinvolgerebbe anche sindaci ed amministratori locali, e soprattutto in virtù del fatto che la situazione precedente ristagnava in un vuoto normativo pressoché assoluto, sarebbe opera buona e giusta che divenisse legge.
Auspicavo che questo governo arrivasse almeno a legiferare in questa materia. Ma visti i contorni ed i fronzoli inutili in cui si è impelagato in questi mesi, non ci speravo più. Oggi, con la bozza di Gentiloni sembriamo essere vicini all’obiettivo. Come dire… meglio tardi che mai.

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