L’ultima esternazione di Totti ha un velato tono di arroganza. Il capitano giallorosso si è dichiarato più coinvolto emotivamente dall’odierno quarto di finale di Champion’s League tra Roma e Manchester, che dalla passata finale mondiale tra l’Italia e la Francia.
Nulla da eccepire, a parte un soggettivo giudizio sullo spirito patriottico del Popone. Che agisca e parli più da tifoso che da futuro “capitando” (gerundivo del verbo fare il capitano) della nazionale, poco ci importa. Stona tuttavia che lo stesso abbia già pianificato il suo rientro nella squadra azzurra. Dopo essersi allontanato, ha fissato per l’autunno il suo ritorno. Certamente, faccia pure con comodo: gli altri giocano “inutilmente” per le qualificazioni, lui quando avrà tempo e voglia ritornerà nel gruppo. In nazionale è l’unico che sceglie e non viene scelto. Ma in fondo siamo tutti qua ad aspettarlo. Dobbiamo anche pregare perché cambi idea e si prenda più a cuore l’Italia della Roma, o ci accontentiamo del rientro di Sua Eccellenza?
Fossimo seri, o semplicemente in un’altra nazione, lo avremmo già lasciato dove si trova e al suo posto, in nazionale, avremmo chiamato qualche giovanotto più motivato e meritevole.
Le magie di Totti
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#1 by Gianluca at 11 aprile 2007
Beh, dài. Ci ha pensato il Manchester a dargli la giusta lezione.
Però tu ti accanisci troppo su di lui secondo me. Si sa che ti sta sulle balle. Ma lui nella Roma ci è sempre stato. Un po’ è da capire che la partita fosse importante. Secondo me poi, per tanti e non solo per lui, la nazionale è solo una vetrina. Di attaccamenti alla maglia azzurra se ne sono visti pochi nel recente passato.
#2 by Ti at 5 maggio 2007
Sei stato anche troppo buono… si merita parole ben peggiori!!
e grande il Manchester.. peccato non abbia vinto 10 a 1.. sarebbe stato meglio!!
grazie per il sostegno Conte.
Notte. Ti.
#3 by admin at 5 maggio 2007
Tiro l’acqua al mio mulino: alla domanda idiota dell’idiota Varriale, dopo Milan-Manchester, Gattuso ha risposto che nessuna finale del Milan gli darà le stesse emozioni della finale con la nazionale. E Gattuso non mi pare nè uno stratega della comunicazione, né un genio della diplomazia.