Se il ministro Melandri può intercedere con successo sulla redazione di Porta a Porta al fine di impedire la presenza nella trasmissione di un ospite scomodo, è chiaro che viene meno il dogma assoluto secondo il quale la pratica dell’ostracismo mediatico appartiene solo alla destra. L’azione di pilotare l’informazione o, peggio, di imbavagliare le opinioni contrarie non è catalogabile staticamente nella categoria dello spazio (politico). L’ostracismo di Zamparini, reo di aver tacciato di incompetenza il Ministro dello Sport, dimostra che l’imposizione del silenzio ed il soffocamento del dissenso seguono prima di tutto il potere e chi lo detiene.
Vespa giustifica il grave veto con il “diritto di chiunque di scegliere di non essere offeso”. Al di là del fatto che si possa confutare facilmente questa posizione di difesa preventiva, non è più importante tutelare il diritto di tutti di ascoltare tesi e antitesi in piena libertà?
Ostracismo di sinistra
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