Equo-solidale o coscienza da lavare sotto la doccia?


Ieri sera, dopo la solita e ripugnante partita a calcetto, ascoltavo sotto la doccia il commento di un collega a proposito del boicottaggio di industrie “sfruttatrici” da parte dei consumatori, atteggiamento molto in voga in questo periodo di battaglie ecologiche e sostenimenti solidali. Nessun biasimo al collega, che si è limitato ad osservare la sua attenzione nel discriminare alcuni e precisi prodotti di profumeria e cura del corpo. Ma una domanda mi è apparsa più che lecita: in queste battaglie che in varia misura tutti conduciamo, quanto è davvero motivato da vere scelte di principio e motivazione equo-solidale e quanto invece è dettato dal rabbonimento delle nostre coscienze? Lo facciamo perché siamo fervidamente convinti, o solo perché non ci costa nulla e ci permette di stare in pace con noi stessi.
Personalmente non ho mai condotto battaglie epocali in questo senso, limitandomi solo a non comprare dalle industrie più manifestamente coinvolte, Nike in primis. Però mi sono chiesto se questa mia propensione al consumo discriminato non sia in realtà lo stupido e palese tentativo di sentirmi in pace con la mia coscienza.

  1. #1 by Gianluca at 2 febbraio 2007

    Non sono assolutamente d’accordo.
    Io credo che la coscienza non possa esser cosa diversa dall’interesse per il bene per l’umanità.

    La coscienza è in pace, solamente quando si fa qualcosa per la pace. Il bene scaturisce anche quando ci è impossibile vedere un risultato preciso (ad esempio che perdita ha avuto la nike perchè l’ho boicottata).

    Il bene sa andare oltre a tutti i calcoli di convenienza economica.

    Credere in un mondo migliore è un pensiero irrinunciabile.
    Sognare che un mio gesto banale (cambiare marca di scarpe, cambiare shampoo, non bere più coca-cola o cose del genere) possa contribuire al bene dell’umanità o di chi è più povero, è un sogno irrinunciabile.

    Secondo me, chi dice: “tanto non conta niente” ha già perso in partenza.
    Non sul risultato finale.
    Nella coscienza di un bene comune.

(non verrà pubblicata)

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