Hic sunt leones era il modo che i Romani utilizzavano per definire i confini meridionali del Sacro Impero. L’epigrafe “Qui ci sono i leoni” indicava che il desertico e selvaggio territorio dell’Africa era inesplorato e pericoloso: il mondo terminava lì, andare oltre era un’incognita assoluta. Un territorio sconosciuto agli uomini, dimenticato dagli dei e sconsigliabile ad entrambe le categorie.
L’ultima luminaria pubblica che si incontra salendo da via 1848 è collocata alla fine di piazza Italia, laddove inizia la pericolosa discesa di via Solferino. Le luci che improvvisamente si fermano hanno lo stesso sapore dell’iscrizione Romana: qua finisce l’Impero, termina il mondo civile… non andate oltre.
Se via Solferino è il naturale pseudo-cardo che si snoda dal centro del paese, perché non illuminarla? Perché decorare tutto il centro e abbandonare la principale direttrice d’uscita che porta a Mantova? Forse perché a Sassello pochi commercianti hanno sovvenzionato i ridicoli agghindamenti natalizi?
Al posto dell’ultima striscia di pendenti luminosi, una insegna lampeggiante con scritto “Hic sunt coiones, buone feste” sarebbe stata più appropriata.
Hic sunt leones
- Ancora nessun trackback
#1 by Gianluca at 21 dicembre 2006
Mavva! E’ che lo sai che lì a Sassello sono tutti comunisti.
E certa gente, come si suol dire, è allergica ai comunisti.
#2 by Erica at 21 dicembre 2006
Ma oltre agli addobbi natalizi, sono state installate le telecamere di cui si parlava il mese scorso?
#3 by admin at 22 dicembre 2006
Io ho visto solo dei cartelli tipo “achtung, achtung, zona sorvegliata da telecamere”. le telecamere in sè non le ho ancora viste
#4 by Gianluca at 22 dicembre 2006
Ci sono, ci sono.
Siamo già sul grande fratello.
#5 by andrea at 27 dicembre 2006
beh pero’ sassello e’ un po’ un crocevia di storie strane fatta apposta per lucarelli!! o no!!