Gimondi e il cannibale


Ieri casualmente ho riascoltato la canzone “Gimondi e il Cannibale” di Enrico Ruggeri. Racconta dell’eterna lotta tra il ciclista italiano e d il rivale belga Eddie Merckx, soprannominato il cannibale. Mi pare che il testo nasconda una sottile metafora: ciò che lega Gimondi al Cannibale, e ciò che li divide, può essere trasposto in un qualsiasi rapporto d’amore tra due persone, siano esse follemente innamorate o attanagliate da grosse difficoltà. Oppure nel testo si può intravedere la descrizione di una forte amicizia e delle sue fatiche annesse e connesse. Non sono affatto sicuro che Ruggeri volesse dare alla canzone anche questa ulteriore valenza metaforica, ma ciò è poco rilevante. Il significato che ciascuno di noi attribuisce alle canzoni o alle poesie è di gran lunga più importante rispetto a quello che l’autore aveva pensato in origine. La cosa sconvolgente è che ho ascoltato questo pezzo almeno un centinaio di volte e mai prima di ieri gli avevo attribuito un significato recondito e superiore.
Questo il testo.

La gola che chiede da bere, c’è un’altra salita da fare
per me, che sono fuggito subito.
Rapporti che devo cambiare, lo stomaco dentro al giornale
per me, che devo restare lucido.
E quanta strada che verrà, ma non mi avrai;
io non mi staccherò. Guarda la tua ruota e io ci sarò.

Cento e più chilometri alle spalle e cento da fare.
Di sicuro non ci sarà più qualcuno dei miei.
Tutta quella gente che ti grida “Non ti fermare”.
E tu che mi vuoi lasciare. Non ti voltare; sai che ci sarò.

Scivolano case tra persone fuori a guardare.
Ci sarà riparo al vento lungo questo pavè?
Ci sarà la polvere che nel respiro mi sale.
Ma non mi potrò voltare. Non mi chiamare; sai che ci sarò.

Ancora più solo di prima, c’è già il Cannibale in cima
e io che devo volare a prenderlo.
Sudore di gente dispersa, di maglia, di lingua diversa;
ma io, il cuore io voglio spenderlo.
E quanto tempo passerà in mezzo a noi, ancora non lo so.
Dietro alla tua ruota io ci sarò.

Cento e più chilometri alle spalle e cento da fare.
Di sicuro non ci sarà più qualcuno con noi.
Devi dare tutto prima che ti faccia passare.
Io non mi lascio andare.
Non ti voltare; sai che ci sarò.

Scivolano vite e due destini persi nel sole.
L’orologio prende il tempo e il tempo batte per noi.
Non c’è più chi perde o vince quando il tempo non vuole.
Quando la strada sale non ti voltare; sai che ci sarò.

Cento e più chilometri alle spalle e cento da fare.
L’orologio prende il tempo e il tempo batte per noi.
Non c’è più chi perde o vince quando il tempo non vuole.
Quando la strada sale, non ti voltare; sai che ci sarò

(E. Ruggeri – Gimondi e il Cannibale)

  1. #1 by Gianluca at 23 agosto 2006

    Prova a pensare anche a “Prima del temporale” sempre di Ruggeri.

    Prova a leggerla pensando che a dire quelle parole sia una persona morta da poco a cui eri molto affezionato.

    Fantastica.

(non verrà pubblicata)

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