Silvio Berlusconi sa che perderà le elezioni. Non le perderà perché il programma dellâUnione è più concreto, più attuabile o migliore rispetto a quello della CdL, e neppure perché gli uomini di Prodi sono più carismatici dei suoi. Le perderà semplicemente perché ha governato male. Non solo non ha saputo dare quanto aveva promesso, ma neppure è riuscito a convincere di averlo dato. I segnali della sua caduta, prima ancora che nelle consultazioni amministrative post 2001, si trovano nella sua azione di governo. La stessa ragione che lo ha spinto a scendere in politica, ora lo boccerà . Sarà infatti il peccato di aver cercato con accanimento e priorità la difesa dei suoi interessi a scalzarlo dalla sedia che si era accuratamente costruito. Perderà per sua stessa mano, non per merito o valore dellâavversario.
Gli rimane una sola, ultima possibilità . Quella di perdere ai punti. Con la reintroduzione del proporzionale (argomento che non approfondisco perché meriterebbe una trattazione a parte) il suo obiettivo è quello di âperdere, ma per pocoâ. Col fine ultimo di rigiocarsi una nuova partita dopo che la nuova maggioranza, risicata (per la nuova legge elettorale) e frammentata (per natura), si disintegrerà in uno scontato, e già visto, processo di autodistruzione.
à in questâottica che si spiegano le sue continue apparizioni televisive e mediatiche in genere. âNon importa come se ne parla, purché se ne parliâ. Berlusconi sta tentando di entrare di prepotenza negli argomenti dei suoi avversari e degli italiani. Questa è la sua tattica. Così semplice e quindi così efficace. Sono settimane che lâopposizione non fa che parlare della sua prepotenza televisiva e della sua occupazione âabusivaâ degli spazi di comunicazione. Non si conosce nulla dei programmi degli schieramenti, nulla dei candidati. Non sappiamo cosa la CdL ammetta essere stato aberrante, e quanto giusto, della sua legislatura. Non sappiamo cosa in concreto farà lâUnione. Sappiamo solo che tutti, ed evidentemente faccio anchâio pubblica ammenda, parlano di Berlusconi. à dunque oggettivo il vantaggio di questa tattica. Non paga gli altri candidati della CdL, sempre meno visibili agli occhi degli italiani. Non possono raccontare quanto di buono (secondo loro) hanno realizzato, perché il focus è solo sul premier. E non avvantaggia di certo il centrosinistra, che anziché impegnare tempo e risorse per farsi capire e per spiegare quanto farà , insiste nel demonizzare lo strapotere del cavaliere. In questo modo tutti fanno il suo gioco.
Provino tutti quanti, almeno per una volta, una soltanto, a prestargli meno attenzione. Vorrei tanto sapere se esiste un centrodestra senza di lui, o un centrosinistra senza la paura del demonio.
La strategia del Cavaliere
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#1 by Gianluca at 7 febbraio 2006
Silvio Berlusconi sa che non perderà le elezioni. Non le perderà perché il programma dellâUnione non esiste e pertanto non attuabile nè migliore rispetto a quello della CdL e non le perderà perché gli uomini di Prodi (compreso Prodi) sono meno carismatici dei suoi.